Senza l'infortunato Langford, l'EA7 affronta la squadra di Doc Rivers, che vuole evitare lo 0-2 europeo. La compagine di Scariolo può diventare la prima italiana a battere una franchigia NBA
MILANO, 7 ottobre – L'attesa per l'evento che fece registrare il tutto esaurito in poche ore è ormai finita. Alle 18 (diretta SkySport2) i Boston Celtics cercano di evitare un piccolo record negativo, lo 0-2 nelle sfide contro le squadre europee. Perso il match ad Istanbul, con successivo viaggio interminabile alla volta di Milano (tanto che l'allenamento di ieri è stato cancellato), i Celtics oggi affrontano l'Emporio Armani di Sergio Scariolo, priva dell'infortunato Keith Langford (caviglia). E per Milano c'è la possibilità di diventare la prima squadra italiana a battere una franchigia NBA.
SFIDA – Ieri Rivers ha parlato in conferenza stampa, spiegando di amare il precampionato all'estero, perchè facilita la chimica di gruppo («Ma questa volta i tempi erano davvero compressi») e un po' perchè c'è il ricordo del 2007, quando la corsa al titolo di Boston partì da Roma: «Ma quella era una squadra in missione, oggi serve di nuovo quella mentalità. Favorite per il titolo? Un solo nome: Miami. Sono loro i campioni in carica, quelli con cui fare i conti. E' così per noi come per Lakers, San Antonio e Oklahoma City».
RONDO – Se la gara di Istanbul, contro il Fenerbahce di Simone Pianigiani, ha mostrato subito i difetti dei Celtics (rimbalzi e palle perse), Rivers si affida al fattore Rajon Rondo, reduce da un'annata eccellente: «Deve diventare un tiratore dalla distanza più affidabile, ma soprattutto un leader, il nostro generale». In attesa di Avery Bradley, out per almeno altri due mesi, Boston si gode i rookie come JJ Sullinger («Il migliore ad Istanbul») e soprattutto il ritorno di Jeff Green, autore di 16 punti nel primo match dopo l'operazione al cuore. «Lui può essere il nostro 'titolare' dalla panchina, l'uomo giusto per certi adeguamenti tattici».
MILANO – Per l'Olimpia è la quinta gara contro una squadra NBA, e fin qui sono arrivate soltanto sconfitte, nel 1984 contro New Jersey e Phoenix, nel 1987 a Milwaukee nella prima edizione del McDonald's Open (123-111) e infine due anni fa in casa contro i New York Knicks che schieravano Danilo Gallinari (125-113). Ma attenzione a Sergio Scariolo, se c'è un tecnico che non ha paura degli americani è proprio lui: nel 1990 la sua Scavolini Pesaro arrivò ad un passo dal successo contro i New York Knicks a Barcellona (la tripla di Gerald Wilkins salvò gli americani), nel 2007 la vendetta alla guida di Malaga contro i Memphis Grizzlies, mentre nell'ultima finale olimpica la sua Spagna ha fatto un figurone contro Team Usa.
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