Razzismo Nba, bufera sul boss dei Clippers

Written By Unknown on Senin, 28 April 2014 | 22.39

NEW YORK - Bufera nella Nba, la miliardaria macchina del basket americano. Al centro delle polemiche il controverso proprietario dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling, pizzicato in una registrazione audio mentre si lascia andare a commenti razzisti, intimando alla sua fidanzata di non farsi fotografare o andare allo stadio "con neri". Lo scandalo è servito: l'Nba avvia un'indagine, i Los Angeles Clippers arrivano a minacciare lo sciopero ed esplode la rivolta fra i giocatori di colore di basket.

OBAMA - Contro Streling tuona anche il presidente americano Barack Obama dall'Asia: "Sono frasi che si commentano da sole. Quando persone ignoranti si vantano della loro ignoranza non c'è molto da fare se non lasciarle parlare", attacca Obama, primo presidente nero della storia degli Stati Uniti, definendo le affermazioni di Sterling "incredibilmente offensive e razziste". "La Nba è una lega amata dai fan in tutto il paese, che ha molti giocatori afro-americani: credo che sia preoccupata" per l'accaduto e punti "a risolvere la questione", aggiunge il presidente, sottolineando come l'incidente mostri che molto resta da fare nella battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti. "L'America continua a lottare con la sua eredità di razzismo, schiavitù e segregazione. Abbiamo fatto enormi progressi ma è ancora lì".

LE REAZIONI DEL BASKET AMERICANO - Alle parole di Obama fa eco la rabbia del basket americano, da Magic Johnson a LeBron James e Michael Jordan. "Non c'è posto per Donald Sterling nella Nba. Le sue affermazioni - afferma il campione dei Miami Heats - sono inaccettabili". Ancora più dura la reazione di Magic Johnson, al centro della conversazione razzista fra il controverso Sterling e la sua fidanzata. "Non andrò mai più a una partita del Clippers fino a che Sterling ne è il proprietario", scrive su Twitter, aggiungendo che le parole di Sterling sono un "occhio nero per l'Nba". "Offeso e disgustato" si dice anche il più grande di tutti i tempi, Michael Jordan.

LE INDAGINI - Sterling era assente allo stadio, dove i Clippers alla fine hanno deciso di scendere in campo contro i Golden State Warriors: dopo aver valutato l'ipotesi di boicottare il match, "la nostra migliore forma di protesta è quella di mostrarci uniti" e giocare, ha fatto sapere l'allenatore Doc Rivers. La Lega del basket americano tuttavia assicura che andrà fino in fondo alla vicenda. L'obiettivo delle indagini è verificare se la registrazione audio ottenuta da TMZ sia proprio di Sterling, salito alle cronache in passato sempre per vicende razziste e costretto a patteggiare con milioni di dollari alcune azioni legali per discriminazione avanzate nei suoi confronti dai suoi affittuari.

LA REGISTRAZIONE - Nella registrazione Sterling, senza mezzi termini, afferma che non vuole vedere la sua fidanzata, V. Stiviano, in compagnia di persone di colore allo stadio e tantomeno su Instagram, dove la ragazza aveva pubblicato una sua foto con Magic Johnson. Anche i Los Angels Clippers hanno avviato un'indagine interna. Il presidente della squadra, Andy Roeser, si mantiene però cauto: "Abbiamo ascoltato la registrazione, ma non sappiamo se è vera o se è stata ritoccata", fa sapere in una nota, puntando il dito contro la donna della registrazione audio. È lei (accusata dalla famiglia Sterling di appropriazione indebita per 1,8 milioni di dollari), secondo Roeser, ad aver passato l'audio a TMZ. Sterling dal canto suo - in corsa ironicamente per ricevere in maggio un premio dalla National Association for the Advancement of Colored People - si dice dispiaciuto per le frasi che gli sono attribuite e rivendica, fa sapere Roeser, la sua amicizia con Magic Johnson.

NUOVE REGISTRAZIONI - Gli ebrei neri sono "al 100%" inferiori rispetto agli ebrei bianchi. È il contenuto dei nuovi stralci della registrazione audio che inchioda il patron della squadra Nba dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling, che ha lui stesso origini ebraiche. La stampa americana riporta la trascrizione di una nuova parte della discussione fra Sterling e la fidanzata, V. Stiviano, che ha già creato un'ondata di polemiche in America per le frasi razziste. "Se vai in Israele i neri sono trattati come cani", afferma Sterling, chiarendo senza mezzi termini che non è sua intenzione cambiare. "Se la mia fidanzata non può fare quello che voglio, allora sono io a non volerla. Credimi, troverò qualcuna che farà quello che voglio". I toni si alzano quando Stiviano critica Sterling, paragonando il suo atteggiamento all'Olocausto. "Non si tratta di razzismo - replica Sterling -. È razzismo se non voglio che vieni a una partita di basket con certe persone?"

PROTESTA CLIPPERS - I Los Angeles Clippers in campo scelgono una protesta 'silenziosà contro le affermazioni razziste del proprietario della squadra, Donald Sterling. I giocatori durante il riscaldamento pre-partita hanno indossato le loro magliette al contrario. Per la partita contro i Golden Gate Warriors, invece, scelgono calzini neri e una banda nera al braccio. Sterling non assiste alla partita e la National Association for Advancement of Colored People (Naacp), una delle maggiori associazioni in difesa dei diritti civili, ha annunciato che non andrà avanti con il suo piano originario di insignire Sterling con un premio in maggio.


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